Sono
le ore diciotto e diciannove minuti, ed è il quattro maggio del duemiladodici;
nella camera della mia casa da dove sono tornato appena un’ora fa dall’andata a
Madrid, il cui motivo unico è stato: l’intento di mettere in pratica l’idea del
fare CorpoComune in un contesto
culturale oltre confini. Dodici ore fa nella Circular della metropolitana di
Madrid a Puerta de Angel siamo partiti per il ritorno, scendiamo a Nuevo
Ministerio, cambio con la linea otto direzione Arepuerto di Madrid Bajaras. Da
lì, per Roma Fiumicino, Italia.
Tornando
all’arrivo in Spagna, dunque, ripercorrendo questa esperienza una
preoccupazione iniziale è stata la lingua o meglio la paura di come comunicare
il CorpoComune a persone le quali né avevo mai visto né quantomeno parlavano la
mia lingua. Alla conclusione di questo viaggio posso dire che proprio questa
distanza ha generato un reale in-contro nel CorpoComune, un approccio diretto,
non mediato dalla cultura, realmente corporale
ed istintivo. I partecipanti dell’incontro nel corpo di A.P., Paço Edo e
Mohr e Antonello Novellino hanno sperimentato prima di tutto il
confronto/incontro dove il valore primario è dato dalla spontaneità nella
collaborazione al solo scopo di condividere il lavoro comune: A.P. sacrifica la
sua manipolazione del materiale, ovvero non produce un’opera concreta per
divenire essa materia messa a disposizione come un corpo che produce un’azione
di movimento; i riceventi in questo caso accettano il corpo di A.P. come base
di partenza per la produzione di un video-art mettendosi a disposizione nel
donare il loro tempo.
Se
ripenso a quanto teorizzato sul Complesso Estetico parlo di eventualità
nell’in-contro di persone che si uniscono nella causalità di un momento, bene
ciò è avvenuto. Il valore artistico non sarà certo limitato alle opere che
saranno prodotte, ma esso va ricercato soprattutto in questa
dis-ponibilità
all’altro da sé, che è proprio uno dei valori fondanti per la realizzazione di
un CorpoComune.
Quanto
sopradetto realizza il Principia 1°, ovvero il dono che non è altro che il
sacrificio di parte della propria soggettività-immunità per essere parte di un
tutto superiore: una communitas! Nel Principia 4° si afferma che il valore
estetico, il significato più propriamente artistico si esplica nell’evento
dell’incontro/scontro tra i comunitari, o meglio, i soggetti che partecipano in
un’eventualità, alla costruzione del Complesso Estetico.
L’evento,
Complesso Estetico, Passare al Bosco nello scarto operativo con I Sentieri
Ininterrotti realizza il Principia 6° e 7°: libertà stilistica. I Snetieri, dove l’atto-valore creativo è
dato in primis dalla mani-polazione di Antonella Pagnotta che con il suo corpo
con le sue mani mano-mette il materiale artistico; in Passare al Bosco c’è un
cambio di paradigma: dalla manipolazione
della materia, A.P. diviene materia manipolata.
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