CORPO.COM.UNITA’


FONDAZIONE

Noi definiamo la morte dell’io individuale e la scoperta del corpo!

Il corpo non si possiede. Si vive.
Potremmo anche dire che c’è vita se c’è corpo.
Per questo il corpo è un dono: perché lo doniamo alla vita; senza corpo invece abbracciamo
la morte.
Generalmente la gente nomina, riferendosi al corpo, una mutilazione, una sanità, una malattia,
una immobilità o mobilità, una disposizione o indisponibilità, ma in effetti noi viviamo il
corpo che è quello che è: possiamo semplicemente scegliere l’accadente: il corpo quindi è
l’estremità dell’atto, è anche l’avvenimento stesso, è, nel medesimo istante, il precipizio.
Non ci sono i confini del corpo. Su questa base, il finito e l’infinito, nasce la comunità.
E’, forse, l’essere senza confine.
Nella comunità noi doniamo il nostro corpo.
Siamo, in fine, il sé dell’altro e l’altro del sé.
Non è un accadimento religioso o sacrale ma, bensì, corporale e profano.
Doniamo il corpo alla comunità diventando corpo comune, nessuno potrà più garantire l’immunità.
Noi costruiamo la comunitas e il nostro non è un progetto d’amore ma di guerra: tutto ciò che
svilisce, mortifica, santifica, innalza, scavalca, mercifica il corpo lo combatteremo senza tregua.
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MANIFESTO

Noi diamo forma al nostro corpo contaminandolo.
Rendendolo impuro.
Componiamo il nostro corpo non sulla bellezza, ma come atto di creazione pura.
Noi facciamo realmente il nostro corpo: ponendolo a contatto, mescolandolo.
Bandiamo ogni limite, ogni confine, ogni immunità.

Noi affermiamo che la libertà è una mostruosa Chimera utile per spaventare i bambini, tenerli buoni e imporre la propria di libertà.
Nella comunità, la libertà, è nell’esserci costruendola (la comunità è un atto creativo), in caso contrario il problema non può essere posto.

Noi ci definiamo attraverso il corpo che agisce (come dire l’atto concreto), ma soprattutto dal suo venir fuori che è, in fondo, sempre un precipitare.

Noi stabiliamo arte-vita come base del nostro agire, e più ancora la vita-arte.
In quanto il nostro è un andare, un mettere in moto, un muoversi verso qualcuno.
Che è poi un aderire, un attaccarsi, un adattarsi, che suscita comunque una reazione.

Noi comunichiamo il corpo, lo spazio del corpo, la sua spazialità, il tempo del corpo, la sua temporalità, ma non c’è mondo senza un corpo e non c’è né alba né tramonto. La creazione della comunità, che non è una creazione artistica ma l’atto definito di arte-vita, ci permette di comunicare il corpo comune che non ha niente di immune ma è nella sua essenza l’origine di ogni creazione. Nell’atto creativo del corpo comune ha senso definire un’ontologia del corpo che è di per sé la nascita di una forma, di una tecnica, di uno stile che finisce per essere antologia degli eventi che si susseguono durante la costruzione.

PRINCIPIA

1) CorpoComune è una communitas e ne fa parte solo chi è disposto a donare parte della

propria soggettività (più precisamente la propria immunitas) per divenire parte di un tutto
superiore
2) CorpoComune utilizza l’arte come strumento di penetrazione del vivere quotidiano e in
ciò si può dire che non ha un fine artistico né tanto meno stilistico

3) CorpoComune è contro la concezione della morte dell’arte ed anche dell’artista come

genio, in quanto è per un fare collettivo ed anti-individualista
4) CorpoComune non produce opere ma bensì un Complesso Estetico. Il Complesso
Estetico è prima di tutto la risultante delle singole parti, ma principalmente è un tutto superiore
alla somma delle sue parti, in quanto acquisiscono nuove qualità di cui erano prive e che
non erano previste. Si esplica come valore estetico solo nell’evento dell’incontro/scontro dove si produce tale valore
5) CorpoComune si definisce come valore artistico nell’eventualità dei Complessi Estetici
che avendo una durata limitata (l’Evento Corpo Comune) sono puramente effimeri
6) CorpoComune auspica una libertà stilistica giacché essendo arte attuale non si pone
nessun argine: l’unico stile è il modo di essere CorpoComune, in ciò l’opera è solo una azione determinata che ha un inizio e una fine, per tale qualità si può definire effimera
7) CorpoComune è per opere che siano azioni significative e in quanto tali non ha senso
che l’opera sia narrativa, a carattere di citazione, né tanto meno concettuale, detto questo si
può utilizzare qualsiasi mezzo espressivo
8) CorpoComune ha come fine l’arte-vita quale forma estrema di una metafisica dell’attuale